Con la premessa che non si può assolutizzare un abbinamento, e questo non è dettato da regole ferree, poiché interviene il gusto personale, o eccezioni alla regola, ci sono alcuni schemi tipo a cui far riferimento per aiutare l’olio EVO a non perdere una consistente percentuale delle sue caratteristiche note organolettiche.
Come specificato anche dalla dimostrazione le sensazioni fruttate che si avvertono all’olfatto possono essere leggere, di media intensità o intense. Ed è proprio su questo aspetto che si possono individuare gli abbinamenti più opportuni.
1. Ad esempio con cibi dalla struttura leggera, dolce, poco intensa, l’olio indicato è un fruttato leggero, morbido e delicato, dal piccante e amaro lieve. Qui la cottura dell’alimento dovrà preservare le materie prime, dovrà quindi essere semplice. Nel nostro caso prendiamo in considerazione il GOLDEN DREAM.
2. Con cibi dalla struttura media, dagli aromi più pronunciati, occorre utilizzare oli tendenzialmente più corposi, dal fruttato di medio, ma comunque armonici, ben equilibrati, rotondi, dal profumo fresco, come ad esempio il nostro LIBRA. Qui il tipo di cottura può essere più incisivo, ma senza mai esagerare.
3. Infine con cibi dalla struttura più robusta, e dagli aromi più netti e marcati, speziati, vanno benissimo gli oli dal fruttato più intenso e dal gusto potente, con amaro e piccante piuttosto spiccati, anche qui sempre armonici, come il nostro LE PRANDINE GARDA DOP.
Va comunque ripetuto che gli schemi forniti sono puramente orientativi, e non possono essere presi alla lettera in qualsiasi caso, poiché ciascun olio, soprattutto se complesso e ricco in personalità, potrebbe anche non rientrare in una delle indicazioni riportate.