COME USARLO IN CUCINA
Si vede bene per andare a condire a crudo insalate, pasta fredda, minestre, ed esaltare quindi una portata a crudo. Un olio quindi che non entra a gamba tesa nelle pietanze.
L’utilizzo di un olio come questo in cucina è molteplice. Ad esempio in pasticceria risulta essere ottimale, in cui andrebbe inoltre a risaltare nella massima espressione tutte le proprietà organolettiche, tutta la freschezza e tutti gli umori.
L'olio in pasticceria è diventato un ingrediente importante, soprattutto perchè è andato a sostituire il burro, un elemento più grasso. Un pan di Spagna o una sfoglia fatti con l'olio evo, in questo caso Golden Dream, risultano essere più morbidi e soffici. Se riflettiamo sulla differenza tra burro e olio inoltre, notiamo che il burro a 4 gradi nel frigorifero è già solido, mentre l'olio, a 4 gradi, è ancora nella sua massima espressione.
COME RICONOSCERE UN OLIO 100% ITALIANO
Prima di tutto è da considerare il fatto che bisogna saper riconoscere la sua provenienza. Tre passaggi base per capire se l’olio che stiamo per acquistare è italiano oppure no sono:
- Leggere a fondo l’etichetta. I produttori hanno l’obbligo di inserire il paese di provenienza della materia prima, le olive in questo caso, e della sua lavorazione.
- Il prezzo: un olio extravergine d’oliva di ottima qualità ha un costo che parte dagli 8 € al litro. Quello che costa meno potrebbe con non poca probabilità non essere italiano, oppure miscelato con oli di dubbia provenienza.
- Valutazione Sensoriale: con questo termine si indica quella valutazione che di solito si fa attraverso il profumo ed il sapore dell’olio d’oliva. Una valutazione che solitamente è propria dei panel esperti, ma basterà odorare a fondo l’olio versato in un bicchiere, per identificare una alta intensità. Per l’assaggio invece, un olio buono, dovrà pizzicare leggermente ed essere un po’ amaro.
Non il solo vino canta, l’olio canta,
ci vive con la sua luce matura e tra i beni della terra
io scelgo, olio, la tua inesauribile pace, la tua anima verde,
il tuo ricolmo tesoro che sgorga dalle sorgenti dell’ulivo.
(Pablo Neruda)